La Società dei beni comuni

Libro/Italiano
a cura di Paolo Cacciari
2011

Dire, fare, pensare

Libro/Italiano
a cura di Laboratorio Verlan
2009

WEM GEHÖRT DIE WELT? Zur Wiederentdeckung der Gemeingüter

Buch/Deutsch
Herausgegeben von Silke Helfrich
2009

BENI COMUNI Un manifesto

Libro/Italiano
Ugo Mattei
2011

Le proprietà collettive tra spazio e società

Libro/Italiano
Francesco Minora
2011

Commonwealth

Book/English
Michael Hardt, Antonio Negri
2009

Formulas For Now

Book/English
Compiled by Hans Ulrich Obrist
2008

Beni comuni vs merci

libro/Italiano
Giovanna Ricoveri
2010

Understanding Knowledge as a Commons

Book/English
Edited by Charlotte Hess and Elinor Ostrom
2011

Krise der Privatisierung. Rückkehr des Öffentlichen

Buch/Deutsch
Herausgegeben von Mario Candeias, Rainer Rilling, Katharina Weise
2008

Misura

Libro/Italiano
Pierangelo Schiera
2011

Palestina

Reportage a fumetti/italiano
Joe Sacco
2006

Commontheke (nur in metadaten eingeben)

Libro/Italiano

Dario Gentili
2009



Uno dei leit-motiv nell’interpretazione della globalizzazione riguarda il superamento della topografia tipica del Moderno e delle forme politiche che la caratterizzano, in particolare lo Stato-nazione e i suoi confini. Questo lavoro risale alle origini di tale topografia, quando le determinazioni topografiche avevano una diretta corrispondenza con quelle politiche e una consistenza materiale: risale alla conformazione spaziale della città antica e medioevale, ai suoi muri e alle sue porte. Segue, poi, passando per il cambio di paradigma spaziale che la concezione dello Stato di Bodin e Hobbes ha comportato, l’evolversi e il trasformarsi della topografia della città fino alla sua crisi e alla conformazione che assume oggi lo spazio urbano. È, pertanto, sulla scorta di tale itinerario che s’intende pensare la soggettività politico-giuridica del Moderno e la sua crisi, quella soggettività definita a sua volta dal confine, dal dentro/fuori, come indicano le sue configurazioni più radicali, il sovrano e lo straniero, e il loro rapporto costitutivo con l’istituzione della cittadinanza. Sono Walter Benjamin e Jacques Derrida a fornire le categorie filosofiche per interpretare la trasformazione della topografia del Moderno e le sue ripercussioni sulla definizione della soggettività e sulla determinazione spaziale del potere. In un confronto che evidenzia tanto le affinità che le differenze, le topografie politiche di Benjamin e Derrida sono inoltre messe in relazione con quelle di autori che si collocano, rispetto alla spazialità del Moderno, sia all’interno (Schmitt) sia al di fuori (Kafka, Deleuze), sia, come Benjamin e Derrida, sulla soglia (Nancy).
Quelle: www.quodlibet.it