Wir / We

Il mio è uno scetticismo voluto. Il problema a mio avviso è che a quel "wir" (N.d.r. “noi”) non siamo ancora arrivati. Credo che tale “wir” esista, ma come un fiume carsico che scorre in profondità: non è visibile a causa di un irrigidimento a livello politico e istituzionale che si ripercuote a livello urbano; e io non ne cerco una definizione per forza, ma almeno una legittimazione che emerga.

Valentino Liberti, Stammtisch III, 30.10.2010

 

Mi spaventa questo “wir” (N.d.r. “noi”). Se lo dobbiamo definire a parole, o a livello teorico, rischiamo l'eterna rincorsa di una terminologia che ancora dobbiamo inventarci per descrivere “cosa sono” questi cittadini di questa città. Il “wir” non è stato identificato a priori; si costruisce mentre si vive. Né so dire se sia possibile parlare di un “wir” in modo così omogeneo, che rischia di divenire una forzatura.

Daniele Lupo, Stammtisch III, 30.10.2010

 

Credo che esista e sia sempre a rischio di crescita la retorica della convivenza, pari a quella nazionale, nazionalistica o patriottica "italiana". E' un discorso in fondo comunque all'Europa. Sulla questione dell'identità, però, torno a dire che se l'esistenza di retoriche sull'identità è un fatto, queste esistono anche perchè esistono in qualche modo dei "noi"; o perchè comunque esiste ed è umanamente radicata la tendenza a definirsi come dei “noi”, più o meno escludenti. Senza questa tendenza non si porrebbero queste stesse questioni. Ma non per questo non voglio forzare, strumentalizzare o abusare di immagini sature di riferimenti; e sappiamo in partenza che gli stessi vari "noi" sono in qualche modo sciolti in identità più liquide […].

Valentino Liberto, Stammtisch III, 30.10.2010

 

Credo che in parte ci sia un fraintendimento. Penso che in Sud-Tirolo queste questioni esistano per le “insidie” della vicinanza, e che sia mancato innanzitutto un modo per aprire con la coscienza di un' unità questi singoli “noi" verso l'esterno. Ritengo che questa operazione sia stata avviata ma mai in modo compiuto, e che ci siamo sempre allontanati per tendenza da questo "centro", ossia da questa consapevolezza di un "noi". Non lasciamo il Sudtirolo, per converso, a questi "noi" frammentati, e sapete cosa intendo dire […].

Valentino Liberto, Stammtisch III, 30.10.2010

 

Se vogliamo definire un "noi", un "identificarci" con un "noi", beh, facciamolo in base al bene, ai progetti buoni. Va anche bene, anzi benissimo un “noi”provvisorio costruito sulla base di buoni progetti, come il vostro.

Ospite, Stammtisch III, 30.10.2010